fibra òttica nell'Enciclopedia Treccani

by Martina Trevisan

sistemi per telecomunicazioni allestimenti speciali civili e militari

Sistemi di interconnessione

Sistemi di interconnessione Campale: fibra ottica

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SISTEMI DI CONNESSIONE CAMPALI PER SHELTER A FIBRE OTTICHE

Utilizzati come cavi di raccordo esterno in fibra ottica per impiego campale. I cavi assemblati utilizzano tipologie di materiali di alta qualità, affidabilità e robustezza, adatti ad operare in condizioni gravose tipiche dell’impiego campale, come richiesto dai requisiti militari.

REEL PER CAVI A FIBRA OTTICA CAMPALI

Il cavo viene avvolto su un Rullo di tipo metallico a tripla flangia. E’ utilizzato per trasportare il cavo durante il trasporto e anche per agevolare l’impiego del cavo ottico stesso.Il Rullo di peso contenuto e costruito in alluminio è equipaggiato con un dispositivo anti-rotazione ed è dotato di idonei sistemi di bloccaggio per i due connettori ottici, in modo da evitare danneggiamenti durante il trasporto. Utilizzati come cavi di raccordo esterno in fibra ottica per impiego campale. I cavi assemblati utilizzano tipologie di materiali di alta qualità, affidabilità e robustezza, adatti ad operare in condizioni gravose tipiche dell’impiego campale, come richiesto dai requisiti militari.Il cavo viene avvolto su un Rullo di tipo metallico a tripla flangia. E’ utilizzato per trasportare il cavo durante il trasporto e anche per agevolare l’impiego del cavo ottico stesso.Il Rullo di peso contenuto e costruito in alluminio è equipaggiato con un dispositivo anti-rotazione ed è dotato di idonei sistemi di bloccaggio per i due connettori ottici, in modo da evitare danneggiamenti durante il trasporto.

CAVI PER SHELTER in fibra ottica

Bobina campale in fibra ottica multimodale intestata con connettori ermafroditi EXPANDED BEAM EUROCOM;

Bobina campale in fibra ottica monomodale intestata con connettori ermafroditi EXPANDED BEAM;

Bretelle di diverse metrature intestate con connettori ottici sia commerciali (ST, SC FC ecc ) che militari (EXPANDED BEAM), HIROSE, VEAM ecc.

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Cablaggio Fibra Ottica: I connettori

Un cavo in fibra ottica consiste in un nucleo (core) che viene a sua volta ricoperto da una guaina protettiva con un basso indice di riflettanza, progettati per trasmettere segnali luminosi.

La luce viaggia nel nucleo del cavo attraverso il fenomeno della riflessione interna totale.

I collegamenti in fibra ottica oggi devono supportare reti caratterizzate da velocità operative sempre maggiori e con vincoli tecnici sempre più stringenti;

Velocità di trasmissione sempre più alte richiedono strutture di

cablaggio idonee a supportare larghezze di banda sempre maggiori.

Il cablaggio in fibra ottica è utilizzato soprattutto per le interconnessioni su distanze elevate e quando sono richieste alte prestazioni, infatti il cablaggio in rame non può superare la lunghezza complessiva di 100 metri.

Per distanze superiori, come la dorsale di edificio, è decisamente preferito quello ottico.

Tipologie di fibra ottica

Le fibre ottiche si possono suddividere in due macro categorie:

Fibre multi-mode (multimodale): usate per il trasporto di dati a breve distanza (fino a 600m).

Hanno il diametro del nucleo maggiore , sui 50/125 µm (micrometri),un diametro più largo rispetto alla lunghezza d’onda della luce che trasportano. Sulle fibre multi-mode è possibile utilizzare dispositivi più economici ai capi del cavo per trasmettere i dati, come LED o dei laser VCSEL. Di contro sono limitate dalla dispersione modale, e dalla dispersione cromatica.

usate per il trasporto di dati a breve distanza (fino a 600m). , sui 50/125 µm (micrometri),un diametro più largo rispetto alla lunghezza d’onda della luce che trasportano. Sulle fibre multi-mode è possibile utilizzare dispositivi più economici ai capi del cavo per trasmettere i dati, come LED o dei laser VCSEL. Fibre single-mode (monomodale): utilizzate per il trasporto di dati sulla lunga distanza. Operano ad una lunghezza d’onda compresa tra 1310nm e 1550nm, il nucleo ha diametro compreso tra 8 e 10.5 µm.

Sono in grado di trasportare il segnale per centinaia di km ad una velocità sino a 40Gbps, ma le attrezzature usate ai capi del cavo sono notevolmente più costose rispetto a quelle utilizzate per le multi-mode.

Ultima annotazione le misure della fibra vanno lette nel modo corretto, ad esempio nel caso del 50×125 : il 50 è la sezione interna della fibra chiamata CORE e il 125 la sua guaina esterna chiamata CLADDING.

I connettori

Unire due fibre ottiche insieme necessita di un processo più complesso rispetto all’unione di due cavi in rame.

L’uso di un particolare macchinario (fusion splicer) permette di fondere i capi e unire le fibre con molta precisione.

Si definisce “connettore” la terminazione di entrambi i capi di un cavo in fibra ottica. Ne esistono di vari tipi e con diverse caratteristiche.

La terminazione di un cavo in fibra ottica è tutt’altro che un gioco.

Connettori per Fibra Ottica : ISTRUZIONI DI MONTAGGIO

Una descrizione dettagliata per guidare l’installatore passo-passo alla terminazione di un cavo in fibra ottica da 250 micrometri, utilizzando un connettore prelappato.

L’attrezzatura necessaria per il montaggio del connettore:

1- cavo fibra ottica

2- taglierina

3- panno soffice

4- alcool isopropilico

5- Pinza strippatrice

6- righello

7- pennarello

8- connettore

Procedimento di intestazione

1) Con la pinza asportare per 40 mm circa il rivestimento (giallo) dalla fibra ottica, prestando molta attenzione ad non incidere la parte più interna del cavo.

2) Ripetere l’operazione per il rivestimento interno per circa 18mm.

3) Eliminare i filamenti protettivi del cavo stesso e pulire bene con il panno, eliminando la parte unta che ricopre la seconda guaina di protezione.

5) Pulire la fibra con la salviettina specifica, con cura e attenzione a non piegare il filamento.

6) Posizionare la fibra ottica nella taglierina, in corrispondenza dei 10 mm. Ripulire per togliere eventuali impurità rimaste dal taglio.

7) Inserire la fibra nell’apposito connettore, accorciando i filamenti superflui.

Ma vediamo in video come procedere.

L’alternativa facile e veloce alla connettorizzazione manuale

Altrimenti si può sempre optare per la comodità del Cavo Fibra Ottica Preintestato.

Con il CAVO MONOMODALE 4 FIBRE OTTICHE INTESTATE SC-APC GUAINA ACCIAIO ARMATO si abbattono i costi di installazione e non è necessario fare l’intestazione sul posto, senza la necessità di personale specializzato. La soluzione ideale, rapida ed economica, per la stesura del cavo in fibra ottica preintestato su tratte di collegamento regolari, sia interne che esterne.

Sul nostro e-commerce puoi trovare il cavo in fibra ottica pre-cablato in bobine della lunghezza desiderata, con una lunghezza massima consigliata di 300mt.

E i connettori già intestati sono pronti al cablaggio.

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fibra òttica nell'Enciclopedia Treccani

fibra òttica Guida di luce, per radiazioni nel visibile e nell'infrarosso vicino, costituita da sottili fibre flessibili di vetro, plastica, quarzo fuso o altri materiali trasparenti, di diametro dell'ordine del decimo di millimetro. È utilizzata soprattutto nelle telecomunicazioni, in sostituzione di cavi elettrici tradizionali, rispetto ai quali consente velocità di trasmissione dei dati maggiori, fondamentali per il trasferimento di contenuti multimediali sulla rete Internet; trova inoltre applicazione in medicina, per es. per irradiare organi interni con luce laser.

Tipi di fibre ottiche

fig. A

I tre tipi fondamentali di fibra sono tutti caratterizzati da una zona centrale, detta nucleo (core), avente indice di rifrazione superiore a quello della zona circostante, detta mantello (cladding). Nelle fibre tipo A, dette a gradino (step-index), l’indice di rifrazione n (➔ rifrazione) è costante nel nucleo (n 2 ), e il passaggio al valore che esso ha nel mantello (n 1 ) avviene bruscamente alla superficie di separazione tra i due mezzi (fig. A). Un raggio di luce che si propaghi nel nucleo con un angolo, rispetto all’asse della fibra, sufficientemente piccolo, subisce una riflessione totale alla superficie di separazione tra nucleo e mantello, e risulta quindi guidato.

Nelle fibre tipo B, dette a profilo graduale (graded-index), l’indice varia gradualmente (in genere con legge quadratica in funzione del raggio) dal valore massimo che esso ha sull’asse a quello che esso ha nel mantello (fig. B). I raggi luminosi che si propagano nel nucleo con piccola inclinazione rispetto all’asse della fibra vengono rifocalizzati verso lo stesso e seguono un percorso oscillante, risultando quindi anch’essi guidati. I nuclei di questi due tipi di fibre hanno un diametro relativamente grande rispetto alla lunghezza d’onda della luce, e cioè tipicamente compreso tra 30 e 100 μm. All’interno di esse possono propagarsi soltanto raggi che incidano sulla superficie del nucleo sotto determinati angoli di incidenza, a ognuno dei quali corrisponde una determinata traiettoria del raggio, cioè quel che si chiama un modo di propagazione.

Sotto questo aspetto, le fibre tipo C, che hanno un nucleo del diametro di pochi micrometri e quindi non grandissimo rispetto alla lunghezza delle onde interessate (0,5-1,8 μm), sono sensibilmente differenti dalle precedenti, in quanto in esse esiste praticamente un solo modo di propagazione (fig. C), secondo l’asse della fibra, e per tale motivo sono dette anche fibre monomodo (le fibre A e B sono dette anche, in contrapposizione, fibre multimodo).

Proprietà fondamentali

Ai fini della trasmissione di segnali, le proprietà fondamentali che caratterizzano una fibra ottica sono l’attenuazione e la dispersione del segnale nella fibra. Per quanto riguarda la prima, si sono raggiunti valori di attenuazione dell’ordine del dB/km. Per quanto riguarda la dispersione, che provoca la deformazione degli impulsi luminosi che si propagano nella fibra, può essere ridotta a qualche ns/km nelle fibre multimodo, mentre è trascurabile nelle fibre monomodo. Le guide di luce a fibra sono generalmente costituite da più fibre strettamente accostate una all’altra in modo da realizzare un fascetto.

Applicazioni

Le applicazioni delle fibre ottiche sono principalmente quelle della fisica sanitaria – in cui sostituiscono vantaggiosamente altre guide di luce in dispositivi endoscopici o anche per irradiare organi interni con luce laser – e soprattutto nelle telecomunicazioni, in sostituzione di cavi coassiali o di guide d’onda a microonde: il sistema tipico è costituito da una sorgente di luce, alla cui emissione sono sovrapposte per modulazione le informazioni da trasmettere, dalla fibra quale mezzo trasmissivo e da un rivelatore, dal quale sono ricavate per demodulazione le informazioni impresse alla sorgente. Sistemi del genere che, per il fatto di usare una portante a frequenza altissima, consentono di trasmettere una gamma di frequenze modulanti estremamente ampia (circa 1GHz) presentano altri importanti vantaggi sui sistemi a microonde: l’immunità alle interferenze elettromagnetiche, la flessibilità, l’ingombro ridotto e la leggerezza, la resistenza a temperature relativamente elevate, la sicurezza in aree infiammabili e radioattive, la reperibilità delle materie prime ecc.

Le sorgenti disponibili per i sistemi in fibra ottica, tenendo conto della richiesta compattezza, affidabilità e semplicità, sono rappresentate da dispositivi a semiconduttori, e precisamente da diodi elettroluminescenti e dai diodi laser. La potenza che essi possono iniettare in una fibra è dell’ordine della decina di μW per il primo tipo, incoerente, e dell’ordine di un mW per il secondo, con un elevato grado di coerenza. Rispetto ai rivelatori, i dispositivi usati sono anch’essi a semiconduttori, e cioè diodi PIN e diodi a effetto valanga.

La messa a punto di componenti ottici per lo sviluppo delle telecomunicazioni ha reso possibile la realizzazione di sensori a fibre ottiche. A seconda del modo in cui si utilizza la fibra ottica, possono essere di tipo estrinseco o di tipo intrinseco: nel primo caso, la fibra ottica funge da veicolo per l’informazione da rilevare e da trasmettere, mentre nel secondo caso ‘sente’ la grandezza da rilevare, con conseguente modifica di una sua qualche proprietà. A seconda del principio di funzionamento, si distinguono in sensori di intensità e sensori di fase; nei primi (FOAS, fiber optic amplitude-modulated sensors) viene modulata l’intensità della luce che percorre le fibre, generalmente di tipo multimodo; nei secondi (FOIS, fiber optic interferometric sensors), affermatisi successivamente, il funzionamento è basato sull’interferenza di due fasci laser di elevata coerenza: i due fasci (di misura, convogliato nella fibra, e di riferimento) sono ottenuti per divisione dallo stesso fascio e sono poi confrontati in modo da determinarne la differenza di fase, operazione quest’ultima che conferisce ai sensori un’elevatissima sensibilità. Il vantaggio principale dei sensori a fibra ottica rispetto a quelli di tipo elettrico è di poter operare in ambiente con alto rumore elettromagnetico, senza risentire dei relativi disturbi.

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