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by Martina Trevisan

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La truffa del falso nipote: Se il presunto nipote ha un disperato bisogno di denaro...

Comincia con un’innocua telefonata e finisce facendo perdere migliaia di euro ad alcune vittime: la truffa del falso nipote è nota da molti anni ed è ancora una di quelle più utilizzate dai criminali.

Questi ultimi sono ben organizzati. Negli elenchi telefonici ricercano in modo specifico persone con i nomi più comuni tra gli anziani; la truffa del falso nipote è principalmente rivolta a donne anziane. Dall'indirizzo i truffatori identificano se la loro vittima vive in un quartiere socialmente svantaggiato oppure in una zona più signorile. In questo modo possono stimare quanto denaro riescano ad estorcere tramite l’inganno.

"Indovina un po’ chi parla!"

Infine i truffatori chiamano. Conducono la conversazione con frasi come "Indovina un po’ chi parla!". In questo modo invogliano la vittima a pronunciare il nome di un parente o conoscente. In seguito, i truffatori fingono di essere questa persona. Raccontano che hanno urgente bisogno di molto denaro. Il motivo: emergenze finanziarie, ad esempio un incidente, debiti o l’acquisto di un’automobile.

Con telefonate ripetute, i truffatori tengono la loro vittima sotto pressione, non lasciandogli il tempo di consultarsi con la famiglia. Se la vittima acconsente, i truffatori riescono ad ottenere il denaro. Il presunto nipote spiega alla vittima che non può ritirare personalmente il denaro e quindi manda un amico. A volte alla vittima è chiesto di trasferire il denaro su un conto.

Truffe agli anziani: come difendersi e aiutarli

Esistono molte tipologie di truffe agli anziani e queste, purtroppo, sono tuttora in aumento. Questo tipo di raggiri, molto più che altri, sono preoccupanti in quanto prendono di mira soggetti deboli perché soli e spesso di reddito basso.

Capita che un anziano, a seguito di una truffa, non denunci il fatto per la vergogna di non aver compreso per tempo la situazione. Solitamente sono i familiari e gli amici che incoraggiano questo tipo di denunce. Ma questo non basta. I danni che ne conseguono sono spesso incalcolabili. Basti pensare ai furti delle pensioni fuori dagli uffici postali o in casa, degli oggetti di valore o di contratti fatti firmare in modo fraudolento.

I comportamenti tipici dei truffatori ai danni degli anziani

Di norma i truffatori agiscono sempre in due o tre. Per aumentare infatti la loro credibilità agli occhi dell’anziano, si presentano con fare distinto esibendo talvolta dépliant, naturalmente falsi, per comprovare la propria “mansione lavorativa”. Sarebbe bene diffidare dei gruppi di persone che propongono offerte o servizi in maniera diretta.

Questi individui, inoltre, non utilizzano mai toni perentori o maleducati, ma sono gentili, affabili e decisi. Se si presentano alla porta di casa, cercano di visionare le bollette per far sottoscrivere agli anziani contratti falsi. Molto spesso invece utilizzeranno questa tecnica per distrarre la persona anziana. Mentre un complice tiene occupato l’anziano, il secondo, con la scusa di andare in bagno, truffa il malcapitato perlustrando la casa e rubando ciò che trova.

È bene ricordare che i truffatori possono essere sia uomini che donne, sia giovani che anziani. La delinquenza non ha sesso, non ha età, né nazionalità. Coloro che perpetrano truffe agli anziani, solitamente, si presentano vestiti bene, talvolta anche in maniera elegante. In alcuni casi si avvalgono anche di finte divise, le quali presentano incompletezze e contraffazioni facilmente individuabili.

Esempi di truffe agli anziani

Le truffe agli anziani sono divisibili principalmente in due categorie: quelle che avvengono presso l’abitazione della vittima e quelle che hanno luogo per strada. Per quanto riguarda le truffe messe in atto nella dimora dell’anziano, la più classica tra di esse risulta essere quella dei falsi funzionari o enti pubblici che si presentano presso l’abitazione della vittima con diversi pretesti. Le identità che i malviventi tendono ad assumere più frequentemente sono:

Operatori delle aziende di acqua, luce e gas, con lo scopo di verificare la lettura del contatore.

Funzionari INPS o Agenzia delle Entrate, con il pretesto di controllare la posizione pensionistica o contributiva.

Assistenti sociali, giunti sul luogo per verificare lo stato di salute dell’anziano.

Funzionari del catasto, aventi lo scopo di misurare le dimensioni dell’appartamento.

Truffe agli anziani al telefono

Un’altra tipologia di truffa agli anziani che si sta diffondendo a macchia d’olio è la truffa di tipo telefonico. Coloro che ricevono le chiamate da un numero sconosciuto rischiano di ritrovarsi con il proprio credito telefonico pari a zero.

Il meccanismo messo in atto da questa truffa agli anziani si chiama “spoofing”, esso si occupa di contattare numeri personali, ottenuti quasi sicuramente in maniera illecita. Facendo uso di un numero a pagamento senza il consenso del malcapitato, riescono ad addebitare anche importi elevati. Fino a poco tempo fa questa metodologia di truffa era messa in atto avvalendosi dell’utilizzo di numeri telefonici esteri, ma è necessario prestare attenzione anche ai numeri italiani!

Talvolta può capitare che dall’altra parte del telefono vi sia qualcuno che comunichi di aver vinto un premio: riagganciate subito! Si tratta di una truffa nella totalità dei casi. A confermarlo è anche la Polizia di Stato, la quale, assieme alla polizia postale e delle comunicazioni, mette in guardia i cittadini italiani dalle truffe informatiche e da quelle connesse all’utilizzo della tecnologia.

I numeri a cui NON SI DEVE RISPONDERE sono:

02 692927527

02 22198700

0280887028

0280887589

02 80886927

Truffe agli anziani con l’ipnosi

Il furto attraverso l’ipnosi è una tecnica che è stata molto utilizzata negli anni precedenti. Essa non ha nulla a che fare con “a me gli occhi”, bensì dispone solo di un mix di confusione e suggestioni. In tal caso i truffatori creano un feeling molto intenso con la futura vittima, così che questa non nutra paura o ostilità nei loro confronti. I malviventi utilizzano la tecnica chiamata “mirroring”, ossia quando il malfattore assume atteggiamenti simili a quelli dell’anziano malcapitato.

Dopo aver instaurato un legame profondo con la vittima, l’ipnotizzatore mette in atto alcune tecniche confusionarie. Tra queste figurano delle semplici strategie, come alzare il braccio nel senso opposto a quello indicato. In seguito il truffatore instaura un contatto fisico con la vittima, dando ad essa qualcosa di sua proprietà. Seguendo il principio di reciprocità “io do qualcosa a te e tu dai qualcosa a me”, il malvivente riesce a farsi consegnare il portafoglio dall’anziana vittima. Ciò spesso avviene senza ricorrere al minimo utilizzo della forza o anche solo di modi bruschi e scortesi.

Il decalogo dei consigli per prevenire le truffe agli anziani

Evitare di fornire informazioni personali e dati anagrafici

Quante volte le pagine di cronaca ci riferiscono di truffe agli anziani eseguite a seguito di richieste di informazioni personali, come i dati anagrafici, password, IBAN. Mai fornire queste indicazioni, sia vostre che dei vostri cari.

Ricordiamo che tali informazioni possono essere chieste sia di persona che telefonicamente. Le aziende che offrono servizi energetici ad esempio non avanzeranno mai questo tipo di richiesta, ma invieranno documenti solo dopo vostra esplicita domanda. La banca non vi farà firmare alcunché al di fuori dei suoi uffici.

Attenti alle truffe agli anziani dei finti dipendenti Enel

Quando i malintenzionati individuano un anziano che abita da solo, cercano di introdursi in casa sua vestiti in modo distinto ed adoperando modi gentili. Si presenteranno con finte qualifiche e mansioni e cercheranno di controllare la bolletta per finti contratti Inps, Enel, Telecom, Eni, ecc.

Una famosa truffa agli anziani è quella messa in atto da persone che si qualificano come dipendenti Enel. Tuttavia l’azienda stessa mette in guardia i consumatori suggerendo di non aprire la porta a personale privo di tesserino plastificato dotato di foto e dati di riconoscimento. I consulenti Enel, inoltre, non chiedono denaro a domicilio e non effettuano controlli sul risparmio energetico o sulla conformità dei contratti.

Prestate attenzione nel tragitto dalle Poste o dalla Banca a casa

Accade spesso che l’anziano esca dalle Poste o dalla Banca con la propria pensione e che siano quelli i momenti in cui i truffatori escano allo scoperto. Approfittano infatti della solitudine della persona per sottrarre denaro contante.

La nostra raccomandazione è: mai fermarsi con sconosciuti e non farsi distrarre. Molto spesso infatti agiscono in due per farvi concentrare su altri argomenti, chiedendo che ore sono o se si conosce un indirizzo. A quel punto uno dei due vi potrebbe strappare la borsa dalle mani e scappare.

Altre volte accade che i truffatori attendano l’uscita, vestiti da addetti incaricati. Possono chiedere di verificare il numero di serie delle banconote. Il falso dipendente fingerà un errore inesistente e potrà scambiare le banconote false con le vere.

Fatevi accompagnare se prelevate o versate ad uno sportello Bancomat

Se avete necessità di fare prelievi o versamenti in uno dei tanti sportelli Bancomat, consigliamo sempre di farvi accompagnare. In questo modo, sarete controllati e potrete accingervi in auto al termine dell’operazione.

Controllate sempre lo spioncino della porta prima di aprire

Nel caso in cui vengano a farvi visita sconosciuti all’uscio della porta, non aprite d’impulso ma controllate sempre attraverso lo spioncino. In questo modo saprete sempre chi starà entrando.

Meglio on aprite la porta a sconosciuti

L’altra regola, dopo il controllo dello spioncino della porta, è: non aprire a chiunque.

Succede che i truffatori dicano di avere un pacco in consegna, per merce ordinata da figlio o parenti. Per il ritiro, vi verrà chiesto di pagare una somma. Rifiutate. Piuttosto accertatevi con i diretti interessati se stavano aspettando il pacco.

Non date appuntamento ai rivenditori a casa se siete soli

A seguito di telefonate di rivenditori ambulanti di prodotti, possono chiedervi un appuntamento a casa. Mai fissarlo se non si è in presenza di un familiare o amico fidato. Accade spesso, infatti, che vengano per derubarvi.

Diffidate dei facili guadagni

Come già detto, i truffatori possono presentarsi in più di uno e comunicare la presenza di una donazione o eredità ricevuta da falsi benefattori. I più bravi di loro saranno abili, infatti, e potrebbero parlare in qualche modo con i vicini e comprendere le vostre connessioni familiari e la vostra storia di vita. A quel punto verrà chiesto di andare da un notaio, complice dei truffatori, il quale chiederà un onorario per il lavoro svolto. L’anziano può ricevere i soldi ed essere derubato, come da copione, o non vedere una sola moneta promessa.

Chiamate la Sicurezza della banca o la polizia se vi sentite osservati

In alcuni casi si può avere la spiacevole sensazione di essere osservati o pedinati. Può avvenire all’uscita di uno sportello della Banca o della Posta. Se ciò accade, occorre chiamare la Polizia e gli operatori di Sicurezza della Banca/Posta.

Ricordiamo che spesso i malfattori possono vestire in borghese e dire di essere parte del corpo di Polizia. Ma i veri funzionari vestono sempre in divisa d’ordinanza ed hanno un tesserino di riconoscimento. Una buona tecnica è quella di vedere se nelle vicinanze è parcheggiata la loro auto di servizio.

Occhio ai finti volontari parrocchiali

Può capitare che alcuni malintenzionati si spaccino per volontari della parrocchia o enti di associazioni di beneficenza. Si ricorda, però, che tali associazioni non mandano persone a svolgere attività “porta a porta”, ma solitamente si limitano a lasciare opuscoli nella cassetta delle lettere.

Cosa fare in caso di truffa agli anziani

Ormai si susseguono ovunque segnalazioni di truffe ai danni degli anziani. Questi episodi di criminalità possono essere scongiurati seguendo opportune accortezze.

Non bisogna aprire la porta a sconosciuti.

Accertarsi sempre della veridicità delle qualifiche professionali comunicate.

Chiedere l’assistenza di un familiare.

Non accettare falsi guadagni.

Quando un anziano subisce una truffa o un raggiro, oltre ad un danno emotivo riscontra una diminuzione della propria autostima. Il disagio delle vittime, spesso, può essere attenuato solo se esse vengono aiutate in una logica di intervento solidale specifico. L’intervento dopo una truffa agli anziani viene effettuato su più campi, da quello materiale a quello fisico o psicologico.

Per superare i danni materiali derivanti dall’aver subito una truffa, espletare misure burocratiche, affrontare i danni psicologici ed economici è consigliabile rivolgersi presso sportelli o centri appositi delle Associazioni dei consumatori. Queste, con la collaborazione delle istituzioni e del volontariato, forniscono una serie di interventi ed aiuti mirati agli anziani malcapitati.

Fondamentale è sempre l’intervento della Polizia di Stato e dei Carabinieri che possono evitare raggiri e proteggere l’anziano. Per una maggiore conoscenza sulle false truffe, leggi la campagna sulla sicurezza anziani indetta dalla Confartigianato ANAP.

Consulta il nostro blog sulla terza età per scoprire altre informazioni e soluzioni utili per migliorare la qualità di vita delle persone anziane.

Il Blog di Know How

La sicurezza dei nostri dati bancari è costantemente minacciata dai malintenzionati che cercano di appropriarsene: l'importante è conoscere i tipi di truffa, non "abboccare" e saperli smascherare. Qui parliamo di truffe per telefono e via sms: rispettivamente lo "Smishing" e il "Vishing".

I sistemi di sicurezza delle banche hanno raggiunto degli standard molto elevati: offrono, infatti, le più avanzate tecnologie sia sulle carte di pagamento sia per quanto riguarda gli strumenti di prevenzione delle frodi online. Spesso accade che i nostri dati e le nostre credenziali vengano rubate proprio perchè siamo noi a fornirle; se succede, è evidente che siamo finiti in qualche trappola ben congegnata. Ecco perchè è importante essere informati sui tipi di truffe in cui potremmo incappare, così da poterci difendere ed evitare brutte sorprese.

Leggi anche > > > Sicurezza bancaria: come difendersi dalle frodi online

Gli SMS truffa: lo "Smishing". Che cosè?

Può capitare di ricevere SMS ben congegnati e ingannevoli attraverso i quali malintenzionati del web potrebbero indurti a condividere dati personali, credenziali e informazioni sensibili. In questo caso si parla di "smishing", che sta per SMS Phishing. Di solito questi SMS contengono messaggi di testo dal tono urgente e che ti invitano a chiamare un numero di telefono o ad andare su un sito web per intraprendere un'azione immediata. Il numero di telefono spesso risponde attraverso un risponditore automatico; eventuali link rimandano a delle pagine del tutto rassomiglianti a quelle della propria banca, in cui ti viene chiesto di fornire informazioni private come le password o le informazioni della carta di credito. È ovvio che non devi mai chiamare, né cliccare su questi link né tantomeno inserire le tue credenziali. Riconoscere le comunicazioni della tua banca può salvarti da questo tipo di frodi; di solito negli SMS che la banca invia:

c'è sempre il tuo nome ;

; è indicata la tua filiale di riferimento con le specifiche della città e dell’indirizzo;

di riferimento con le specifiche della città e dell’indirizzo; se è presente un link, di solito è per promuovere dei prodotti o dei servizi bancari e non prevede mai il collegamento alla pagina di accesso alla banca online.

Leggi anche > > > Saldi estivi: 10 regole per evitare fregature

Truffa per telefono: il "Vishing". Che cosè?

Anche qui ci troviamo di fronte a un tipo di truffa molto pericolosa e particolarmente sgradevole: in questo caso, infatti, ricevi una vera e propria telefonata. Questo tipo di raggiro si chiama "Vishing" o Phishing vocale e ha lo scopo di carpire informazioni personali e riservate come dati di accesso al servizio di Internet Banking, password o numeri di carte di credito, del bancomat o di carte prepagate. Per poter riconoscere una telefonata sospetta, sappi che di solito

l'operatore finge di essere del Servizio clienti della tua banca o della tua filiale;

di essere del della tua banca o della tua filiale; prova a stabile un rapporto di fiducia dimostrando di essere a conoscenza di alcuni dati bancari, al fine di indurti a credere che l'operatore sia in buona fede;

dimostrando di essere a conoscenza di alcuni dati bancari, al fine di indurti a credere che l'operatore sia in buona fede; fa riferimento a movimenti sospetti, problemi di accesso al servizio di banca online o tentativi di accesso da parte di terzi;

chiede i dati di accesso al tuo internet banking o i numeri delle carte di credito e del bancomat oppure le password dispositive.

Diffida da qualsiasi contatto telefonico che abbia queste caratteristiche: per qualsiasi problema la tua vera banca ti convocherà in filiale se c'è qualche problema da risolvere e non ti chiederà mai i tuoi dati o le tue password per telefono. Se pensi di aver subìto un tentativo di Smishing o Vishing, informa subito la filiale della tua banca o chiama il servizio clienti per verificare la veridicità della comunicazione. In alternativa, denuncia l'accaduto all'Autorità Giudiziaria o di Polizia. Le segnalazioni possono attivare contromisure immediate per proteggere gli altri clienti.

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